Dal 3 al 5 Maggio 2013 si svolgerà a Vibonati il laboratorio sulla lana e sul formaggio dal titolo:
‘Il
contadino-pastore chiude il ciclo: diversa crescita, auto-produzione e
auto-sostentamento a ‘chilometro parco’ come paradigma della nuova
ruralità contemporanea‘, in collaborazione con l’Associazione ‘La tela di Stio’ e con Adele Trotta.
Il Laboratorio, ideato da Amedeo Trezza, libero ricercatore in
Semiotica del Paesaggio e contadino contemporaneo, in collaborazione con
la docente Enza Sola dello staff direttivo del Movimento per la
Decrescita Felice di Salerno, si inserisce nelle attività che ‘Casale Il
Sughero – Ospitalità e Cultura Rurale in Cilento’ svolge sul territorio
cilentano in quanto Ateneo Nomade della Città del Quarto Paesaggio (su
concept e supervisione dell’economista illuminato il Prof. Pasquale
Persico (docente di Economia all’Università di Salerno).
Di seguito riportiamo motivazioni e contenuti dell’iniziativa:
In tempi in cui si parla sempre più
frequentemente di decrescita, auto-produzione e auto-sostentamento, di
consumo critico e di filiera corta, senza immaginarci scenari economici e
sociali troppo complessi o di troppo articolata elaborazione a volte
basta guardarsi indietro e attorno e, con la consapevolezza critica del
‘senno di poi’, rileggere e riprendere in chiave moderna pratiche
antiche di sostentamento e di economie rurali semplici ma sostanziali,
altamente ecologiche. Guardare indietro ma senza nostalgia, ovvero
proiettandoci nel domani: questo è il concetto di ‘futuro arcaico’.E dunque: il contadino-pastore
(sia come figura singola che come figura collettiva e orizzonte
esistenziale socio-antropologico di una micro-società rurale) è colui
che raggiunge l’obiettivo tanto agognato dai recenti tentativi di
filiera corta e di sostenibilità delle economie ecologiche: la chiusura
del ciclo impianto-produzione-vendita-consumo-nuova produzione.Il
contadino-pastore chiude il ciclo: alleva gli animali che pascolano i
terreni consentendo colture selettive, producendo letame che serve per
l’orto e le colture stesse, producendo carne e latte per il cibo e i
formaggi e, nel caso delle pecore, anche la lana che può essere tessuta e
la cui lavorazione contribuisce a diversificare ancor più la già
articolata, diremmo oggi, filiera corta eco-sostenibile garantendo vestimenti, cuscini, materassi.Tutto questo avvalendosi e contribuendo a tutelare e ad arricchire un paesaggio sociale e culturale che dice di una vera e propria ‘ecologia profonda’.
www.edilsiani.com
Nessun commento:
Posta un commento