lunedì 26 agosto 2013

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giovedì 8 agosto 2013

E' "Cala Bianca" nel Cilento la spiaggia più bella d'Italia



Cala Bianca, nel Parco nazionale del Cilento, vince sondaggio web. Gettonatissime altre 16 spiagge, perle di una bellezza indimenticabile che rendono unici i nostri paesaggi.  
Cala Bianca (SA), nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, è la spiaggia più bella d'Italia. Almeno secondo il parere delle migliaia di internauti che l'hanno votata via web per "La più bella sei tu", il sondaggio che abbiamo lanciato per eleggere la spiaggia più bella dell'estate 2013. Per il popolo di internet  la piccola spiaggia di sabbia bianca circondata dalla vegetazione selvaggia, incastonata nella costa cilentana, è la regina indiscussa definita "unica e inimitabile", "un paradiso terrestre", "una spiaggia dove si può ritrovare la calma e la pace", "uno dei posti più belli dove poter fare il bagno nel Cilento".
Leggi il resto dell'articolo qui...


Cala Bianca, Salerno

" Processo a Odisseo " Sapri, 8 agosto ore 21.15


" Processo a Odisseo "
Sapri, 8 agosto ore 21.15
presso l'anfiteatro di Piazza San Giovanni
La Terza Edizione del 'Processo alla Storia ed al Mito', pone sul banco degli imputati  Ulisse, accusato di Hybris, ovvero la tracotanza, l'orgoglio: secondo gli antichi colpe gravissime contro le leggi divine immutabili.
La Corte è costituita dal Giudice Costituzionale Giuseppe Tesauro, dal Giudice Costituzionale Giancarlo Coraggio, dal Consigliere Giustizia del Presidente della Repubblica Ernesto Lupo.
Primi giurati popolari la magistrato Mariaraffaella Caramiello e il Direttore del Centro di Produzione Rai, Francesco Pinto.
Il Pubblico Ministero è il genetista e filosofo Edoardo Boncinelli, il difensore di Odisseo il penalista avv. Franco Maldonato.
Interverrà la compagnia teatrale Nisivoccia, la prof. Maurina Rizzo coordina gli studenti del Liceo Classico Parmenide di Vallo della Lucania, che reciteranno nei cori. A questa edizione partecipano cinque studenti del Liceo Classico Carlo Pisacane di Sapri, coordinati dalla prof. Valeria Cantelmo.
Regia e sceneggiatura di Carla Maurano. I costumi di scena sono opera di due costumisti televisivi e teatrali, Vincenzo di Luccio e Luca Grande.
L' evento è ideato dall'Associazione Identità Mediterranee, con il contributo dell'Associazione 'Oltre Pisacane' e con il patrocinio dell'Amministrazione Comunale di Sapri.




Rossella Cantisani

mercoledì 7 agosto 2013

Cala Bianca e il Cilento premiati dal sondaggio di Legambiente 'La più bella sei tu'


 Cala Bianca regina delle spiagge 2013

Sondaggio Legambiente 'La più bella sei tu' premia Cilento. 17 le perle individuate dal web

Cala Bianca è la spiaggia regina dell'estate 2013  
 
Cala Bianca è la spiaggia regina dell'estate 2013
ROMA - E' Cala Bianca di Camerota, nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, in provincia di Salerno, la spiaggia 'regina dell'estate' 2013, almeno secondo il parere delle migliaia di internauti che l'hanno votata via web per 'La più bella sei tu', il sondaggio di Legambiente lanciato per eleggere la spiaggia più bella di questa estate. Menzione speciale per la Spiaggia dei Conigli di Lampedusa (Agrigento) ma ci sono anche altre 15 spiagge memorabili in Puglia, Toscana, Sardegna, Sicilia, Calabria, Liguria, Lazio e Marche per paesaggi indimenticabili, ecosistemi incontaminati e scrigni di biodiversità sul Mediterraneo.

Per il popolo di internet affezionato al Cigno verde, la piccola spiaggia di sabbia bianca circondata dalla vegetazione selvaggia, incastonata nella costa cilentana, è la regina indiscussa definita 'unica e inimitabile ', 'un paradiso terrestre ', 'una spiaggia dove si può ritrovare la calma e la pace ', 'uno dei posti più belli dove poter fare il bagno nel Cilento'.

Il sondaggio di Legambiente ha indicato altre 16 perle balneari oltre alla più votata Cala Bianca e a una menzione speciale per la splendida spiaggia dei Conigli nella Riserva naturale dell’isola di Lampedusa. Ma l'associazione ambientalista ha deciso di non stilare una classifica perché ognuna delle spiagge scelte meriterebbe comunque un primo posto.

Le spiagge sono CALA BIANCA – Camerota - Salerno – CAMPANIA (1° la più votata del web) SPIAGGIA DEI CONIGLI – Isola di Lampedusa – Agrigento – SICILIA (Menzione speciale) SCALA DEI TURCHI – Realmonte - Agrigento – SICILIA CALA ROSSA – Favignana – Trapani - SICILIA CALA delle CALDANE – Isola del giglio – Grosseto – TOSCANA CALA di FORNO – Magliano in Toscana – Grosseto - TOSCANA CALA VIOLINA – Scarlino – Grosseto - TOSCANA PUNTA PIZZO – Gallipoli – Lecce – PUGLIA CAMPOMARINO – Maruggio – Taranto - PUGLIA CALA MATANO – Isole Tremiti – San Domino – PUGLIA CALA GOLORITZE – Baunei – Ogliastra - SARDEGNA SU GIUDEU – Domus de Maria – Cagliari – SARDEGNA CAPO COMINO - Siniscola – Nuoro - SARDEGNA ROVAGLIOSO – Palmi – Reggio Calabria – CALABRIA CHIAIA DI LUNA – Ponza – Roma - LAZIO BAIA DEI SARACENI – Finale Ligure – LIGURIA DUE SORELLE – Sirolo - Ancona – MARCHE
Dalla spiaggia bianca finissima di Cala Violina, vicino Scarlino, a quella di Cala di Forno nel Parco della Maremma o alla selvaggia Cala delle Caldane all’Isola del Giglio. Oppure, per gli amanti della Sardegna niente è paragonabile alla splendida spiaggia Su Giudeu, vicino Domus de Maria, o a Cala Goloritze, nell’Ogliastra, e Capo Comino nel nuorese. In Sicilia oltre all’agrigentina Scala de Turchi, che ha ritrovato nuovo splendore dopo l’abbattimento dell’ecomostro, per molti vale davvero la pena un tuffo a Cala rossa, una delle più affascinanti spiagge di Favignana. E dalle Egadi passando alle Tremiti la bellezza è quella di Cala Matano, esclusiva e meravigliosa, amatissima anche dal cantautore Lucio Dalla. In Salento sono le spiagge di Punta Pizzo nel leccese e Campomarino di Maruggio vicino Taranto ad essere considerate 'una vera bellezza'. Dalla Calabria, che con la Cala Rovaglioso nel Comune di Palmi, unisce paesaggio incontaminato, cultura antica del luogo, storia e legalità si risale il Belpaese per giungere nel Lazio, all’isola di Ponza nella suggestiva Chiaia di Luna, al momento chiusa per il pericolo di caduta di rocce ma che si auspica venga presto messa in sicurezza. E ancora lungo la costa tirrenica la bellezza arriva fino in Liguria, a Finale Ligure nella Baia dei Saraceni per passare poi nell’Adriatico, nelle Marche, nella famosa e incantevole spiaggia delle Due sorelle nel comune di Sirolo (Ancona).

"Quelle che abbiamo raccolto in questa lista sono le spiagge del cuore di molti italiani – ha dichiarato Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente - alcune già molto conosciute, altre tutte da scoprire, in alcuni casi raggiungibili solo via mare o dopo estenuanti trekking o seguendo itinerari conosciuti solo da pochi. Ognuna ha una peculiarità, ma tutte hanno la caratteristica di aver conservato intatta tutta la loro bellezza. Alcune di loro sono veri e propri simboli di conservazione e tutela ambientale, a volte rappresentano un presidio di legalità, ma è la bellezza, la qualità paesaggistica, il loro straordinario valore estetico, il dato che abbiamo voluto sottolineare in questo caso, un elemento unico che spesso solo in Italia troviamo con così tanta frequenza e che rappresenta la migliore caratteristica del nostro Paese”.

Legambiente, grazie al contributo del popolo del web, che per oltre due mesi ha potuto votare la sua preferita sul sito www.legambiente.it e sulla pagina facebook dell’associazione, le ha selezionate incrociando i dati della Guida Blu 2013 e con il parere una giuria di esperti tra cui Stefano Landi, esperto di turismo sostenibile docente dell’Università Luiss Carli di Roma, il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri e i responsabili dei circoli Legambiente sul territorio.

Gli amministratori delle località in cui si trovano le spiagge saranno premiati con lo speciale vessillo del "La più bella sei tu" il 17 agosto prossimo nell’ambito della 25/a edizione di Festambiente, il festival nazionale di ecologia, solidarietà e bellezza di Legambiente che si tiene a Rispescia (Grosseto) dal 9 al 18 agosto. Una scelta non casuale quella della Maremma, che tra i tanti ambienti incontaminati ospita tre spiagge davvero speciali.

“Le sedici spiagge che abbiamo deciso di premiare in Maremma – ha dichiarato Angelo Gentili, responsabile nazionale Turismo di Legambiente – sono perle preziose di un’Italia ricca di tesori paesaggistici che rendono unico il nostro Paese e lo eleggono a meta di vera eccellenza per il turismo balneare. Ecco dunque che segnalare quelle più caratteristiche e speciali serve anche a ricordare che la tutela e la conservazione della bellezza italiana nell’ottica di una fruizione turistica sostenibile, è la chiave giusta anche per il rilancio economico del Paese. L’appuntamento di Festambiente – ha concluso Gentili, - vuole essere occasione di valorizzazione delle nostre ricchezze e momento di incontro per amministratori che hanno saputo mantenere un buon equilibrio tra fruizione e conservazione del territorio, con l’auspicio che in futuro possano essere sempre più numerosi i comuni che scelgono di percorrere la loro stessa strada”.

FONTE: ANSA.IT

venerdì 2 agosto 2013

Corsi di musica jazz a "Jazz in Laurino"

I corsi estivi di musica Jazz durano 5 giorni. Le lezioni si tengono al mattino e al pomeriggio secondo gli orari indicati nel Calendario. Tutte le sere è a disposizione un palco aperto in Piazza Magliani e, a seguire, al Pub 30&31. Secondo tradizione, sul palco salgono sia i corsisti che i maestri. Preparatevi al divertimento...

giovedì 1 agosto 2013

Qui si mangia Cilentano: intervista a Mimmo Caiazzo

Qui si mangia Cilentano: un progetto con solide radici *


Mimmo Caiazzo intervistato per il progetto
"Qui si mangia Cilentano"
Marco Costanzo, consulente marketing e direttore del Consorzio Turistico Cilento, intervista Mimmo Caiazzo,  chef del 'Villaggio la Perla' a Marina di Camerota, e responsabile per la Biodiversità nel Cilento nella condotta di Slow Food locale.

Marco Costanzo: Mimmo, vuoi spiegarci come nasce il progetto 'Qui si mangia Cilentano'?

Mimmo Caiazzo: Il progetto nasce dal desiderio di stimolare ed elevare il livello culturale al fine di promuovere la conoscenza della gastronomia e dei prodotti di qualità del Cilento presso i principali operatori della ristorazione.
Io ed i miei colleghi, abbiamo notato che nelle strutture ricettive presenti sul territorio vengono proposti alimenti fuori territorio ma addirittura fuori stagione. Non ha molto senso proporre nella patria della Dieta Mediterranea, il risotto allo zafferano, le trote o la cotoletta alla milanese. Molte delle strutture locali del comune di Camerota, legate al menu fisso, hanno aderito all'iniziativa garantendo all'ospite, almeno una volta alla settimana durante la sua permanenza, un menu tipico 'Qui si mangia cilentano'. Il campo della ristorazione è delicatissimo ma, secondo la mia esperienza, incontreremo l'entusiasmo dei nostri ospiti che avranno modo di conoscere i piatti della nostra tradizione, piatti originali dai gusti unici, non paragonabili a nessuno di quei piatti che abbondano nelle trasmissioni televisive che, pur parlando approssimativamente e superficialmente di cibo, sono lontanissimi da tradizione e qualità

Marco Costanzo: Secondo te Mimmo, le scuole alberghiere del territorio, sono attente ai prodotti a km zero, facendo si che la cultura della terra giunga fino al piatto, oppure si limitano all'insegnamento cattedratico ponendo scarsa attenzione ai prodotti del territorio?

Mimmo Caiazzo: Generalmente le scuole alberghiere sono lontane dal territorio, si dovrebbe forse rivedere la loro impostazione seguendo il modello francese: l'insegnante conduce gli allievi ai mercati ortofrutticoli, ai macelli, ai mercati ittici, presso cantine e frantoi, guidando i futuri chefs nella scelta dei prodotti di qualità. La conoscenza dei prodotti del territorio è importantissima per chi si occupa di ristorazione: abbandoniamo la rigidità delle divisa di confezionatori o assemblatori di pietanze e vestiamo il ruolo di anfitrioni nei riguardi dell'ospite che degusterà la pietanza. 'Qui si mangia cilentano', non è altro che la presentazione del territorio nel piatto. Dieta vuol dire 'territorio', dobbiamo avere passione per il nostro territorio e conoscerlo profondamente per poterlo riproporre con successo. Questo è per me e per i miei colleghi il concetto di gastronomia: il piatto come punto d'arrivo della conoscenza del territorio, da gustare nel posto giusto con le persone giuste.

Marco Costanzo: Le imprese che stanno 'dietro al piatto', vogliono essere un simbolo nel piatto, e cioè: i produttori presenti sul territorio, sono pronti a fare rete, mettersi in contatto e dialogare con i rispettivi colleghi del territorio, oppure ognuno di loro è chiuso nella propria torre d'avorio, nella sana presunzione del proprio prodotto di alta qualità?

Mimmo Caiazzo: Molti imprenditori fanno rete, altri si avvicineranno convinti che l'unione fa la forza, convinti che è utile conoscere il territorio per poterlo 'vendere', convinti che la gastronomia del territorio può essere considerato a pieno merito un volano per l'economia del Cilento. Vorrei ricordare l'opera di conoscenza, tutela e diffusione della cultura gastronomica di Slow Food, grazie a Slow Food molti imprenditori hanno scelto la rete, molti sono emersi con produzioni di qualità, altri speriamo, ne seguiranno l'esempio, allontanandosi sempre più dall'approssimazione che non fa bene al territorio.


Marco Costanzo: Per quanto riguarda i piatti, quali sono secondo te, gli alimenti principi che fanno si che la dieta sia 'cilentana', visto che il territorio è multivariato l'offerta va dal pesce alle verdure di pregio. Quali sono gli alimenti che ci fanno dire 'Qui sono rispettati i canoni della dieta cilentana'?


Mimmo Caiazzo: Ti risponderò raccontandoti un aneddoto che riguarda proprio il dr. Ancel Keys, padre della Dieta Mediterranea. Una sera egli aveva alcuni ospiti a cena, uno di loro gli chiese quale fosse il segreto di tale dieta basata sulla buona alimentazione, dieta che garantiva la longevità nelle persone. L'anziano e laconico professore fermo nella sua postura, col solo movimento delle braccia rispose. 'Avete questo! -indicando il mare- Avete queste! -indicando le montagne, cioè l'entroterra-'
Per l'entroterra, il riferimento è all'olio, il grasso nobile che governa tutte le nostre pietanze. E questo, Marco, è uno dei nostri alimenti principi. Gli fanno da corona il pesce, i cereali, il formaggio. Dove per formaggio non si deve intendere il cilindro imbustato o le cremine spalmabili nelle vaschette asettiche. Formaggio è ciò che viene prodotto da animali al pascolo, con tecniche svariate a seconda degli usi e delle tradizioni. Come per Slow Food, segnalo un'altra associazione attenta alla qualità del latte e dei formaggi: ANFOSC, ovvero associazione nazionale formaggi sotto al cielo. ANFOSC tutela e valorizza i formaggi prodotti esclusivamente con il latte di animali allevati al pascolo. Il suo organo di diffusione è la rivista Caseus. L'ideatore di ANFOSC è il prof. Roberto Rubino, una delle massime autorità nel campo lattiero- caseario, ricercatore del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura. Ma soprattutto una persona sensibile ed un grande amico del Cilento.
E dove per cereali non s'intende la busta di carta contenente una farina la cui unica differenza sta nello zero o doppio zero, oggi possiamo vantare il ritorno alla coltivazione di grani antichi, quei grani che una volta erano diffusi in tutto il sud Italia. Parliamo dei grani teneri 'ianculidda' e 'russulidda', destinati a scomparire perché non coltivati più dagli anni sessanta, il cui recupero è a cura della Comunità del Cibo a Caselle in Pittari. Comunità che raggruppa contadini, panificatori e ristoratori. Ogni anno a fine luglio, la Comunità organizza 'Il Palio del Grano', un manifestazione che riporta alla memoria tutta la cultura contadina, manifestazione che vede la partecipazione anche di Terramadre." Nella dieta cilentana, queste cose fanno la differenza!

Marco Costanzo: Tutte le normative legate al cibo e gli haccp, quanto mettono in difficoltà i piccoli produttori. Sto seguendo una vicenda legata alla tracciabilità del pesce,
spesso accade che il ristoratore debba assumersi delle responsabilità sul pesce non tracciato? Se i francesi sono riusciti a salvaguardare la produzione di alcuni formaggi, i cui metodi di lavorazione sono totalmente antigienici, mantenendo in vita delle tipicità importanti, cosa pensi si debba fare in Italia affinché si giunga ad una posizione flessibile e razionale sulle norme che vigilano all'interno della cucina di un ristorante?

Mimmo Caiazzo: Penso che non si possa burocraticizzare ciò che è immateriale. L'esempio ci viene dato proprio dai formaggi, se un formaggio specifico per la stagionatura, necessità di un ambiente naturale estremo dotato di giusta umidità e muffe, non si può rendere asettico come normativa prevede, con pavimentazioni ceramiche e piani d'acciaio. L'ambiente della fossa o della grotta non sono da adeguamenti da protocollo. Il monito deve giungere all'Ente Parco Nazionale del Cilento: adottare tutte le misure necessarie affinché siano tutelate le tipicità. L'esempio lo prendiamo dalla vicina Basilicata, dove è possibile affinare i formaggi nelle grotte o in tutti quei posti naturali dove il clima giusto, muffe e lieviti, ne garantiscono la tipicità.
Noi ristoratori ci assumiamo ogni responsabilità, tutelando così i piccoli produttori. Ricordo che i piccoli allevatori, gli artigiani, i contadini, vanno tutelati. Essi sono i depositari di una memoria storica che nessuna scuola potrà mai trasmettere, una volta perduta, lo sarà per sempre, tramandata solo dall'esperienza di molte generazioni. Con l'auspicio di migliori politiche agrarie in futuro.

Marco Costanzo: Quali saranno i passaggi successivi al protocollo 'Qui si mangia cilentano' che, ricordiamo, è un'importante operazione culturale, ovvero come sarà diffuso tale protocollo'

Mimmo Caiazzo: I miei colleghi hanno accolto con grande entusiasmo tale iniziativa, finora hanno aderito circa venti strutture. Aderendo al progetto, hanno migliorato la ricerca dei prodotti del territorio ed anche ampliato tale ricerca. Il segnale positivo che ne raccogliamo, è la capacità di mettersi in discussione dopo molti anni di lavoro nel campo della ristorazione. Sperimenteremo tutti la nostra capacità di promotori del territorio nel piatto!

Marco Costanzo: Mimmo, vorrei che tu mi parlassi della Maracucciata, che entra di diritto nel menu 'Qui si mangia cilentano'. 

Mimmo Caiazzo: La Maracucciata è una polenta scura che si ottiene da una farina mista di grano e 'maracoccio'. Il maracoccio è un  seme più piccolo di un pisello, dalla forma irregolare, simile ad un sassolino. Nonostante continue ricerche, non si è riuscito ancora a dare un nome italiano a questo curioso legume. L'unica notizia certa è che si coltiva solo a Lentiscosa e a Camerota. Il rischio è l'estinzione del seme, quindi andrebbe avviata immediatamente una politica di salvaguardia e incentivazione della produzione. Incentivare la produzione di cereali è importantissimo perché si può affiancare la coltivazione di alberi da frutta. Pensa Marco, solo nel Cilento puoi mangiare le Pere Florimonte dette anche 'a cioccolata', per la loro polpa scura; e le Pere Vasenicola, col retrogusto di basilico ( in dialetto vasenicola ).

Marco Costanzo: Possiamo allora concludere dicendo che un primo passo è stato fatto, che si potrebbe in futuro istituire dei 'Guardiani del Gusto', sul modello di protezione e tutela del WWF sulle specie da proteggere.

Mimmo Caiazzo: Si, Marco. L'esempio tangibile riguarda proprio l'alice di Menaica. La Menaica è una rete utilizzata fin dall'antichità, la pesca fatta con la rete Menaica, è una pesca selettiva: le alici una volta intrappolate nelle maglie della rete, perdono gran parte del sangue, ciò consentirà di avere un prodotto di elevata qualità perché l'alice pescata con la menaica,ha una carne rosea dal gusto intenso. A lungo nessuno parlava più della menaica fino al giorno in cui, Roberto Rubino pubblica sulla sua rivista specializzata CASEUS, un articolo che titola ' La differenza la fa la Menaica'. Da quel momento inizia il viaggio di conoscenza della Menaica, dal CIS a Terramadre e sul territorio, grande risposta, con la nascita di nuove menaiche ad Agnone, Acciaroli, Palinuro. 'Custodi del Gusto'? Si, Marco. Questo è il tributo che dobbiamo lasciare sul territorio per le generazioni future.

Marco Costanzo: Perché di una città non vivi le settanta meraviglie ma una risposta che da ad una tua domanda. E noi dobbiamo essere quelli che fanno nascere quella domanda, laddove le persone non si pongono più la domanda sull'origine e sul sapore che hanno le cose.

Mimmo Caiazzo: Hai ragione, la risposta la dobbiamo dare noi con la riappropriazione del territorio e tutto il paniere di cultura, storia e gastronomia ad esso collegato.

Marco Costanzo: Quando ci sarà un prossimo appuntamento con workshop su questo argomento?

Mimmo Caiazzo: Ricordo che 'Qui si mangia Cilentano' è un impegno morale sottoscritto da noi ristoratori. Parlare di riscontro può essere riconducibile a un protocollo o a un disciplinare. Noi ci limiteremo al confronto tra colleghi, questo avverrà in ottobre, a chiusura della stagione estiva. Lo scopo è un ampliamento ed un miglioramento continuo. 'Qui si mangia cilentano' non sarà un recinto chiuso, non abbiamo la presunzione di un territorio che produce tutto ma, guardiamo anche ai territori a noi vicini."
"Grazie Mimmo, ci aggiorneremo in ottobre. Con l'augurio che 'Qui si mangia Cilentano' possa divenire molto presto uno stile alimentare innovativo ma col gusto di una volta.

* Realizzazione servizio e foto di Rossella Cantisani 

Online il sito del Museo Virtuale del Paleolitico a Camerota

ECOMUSEO VIRTUALE PALEOLITICO

L'Ecomuseo Virtuale Paleolitico di Marina di Camerota è un affascinante museo nel quale le moderne tecnologie multimediali permettono di esplorare il territorio costiero durante la preistoria.
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 A Sapri, fino a Settembre 2013

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L'offerta è valida fino al 31-08-2013



"ALICI DI MENAICA" è una piccola azienda a conduzione familiare che si occupa della lavorazione e della vendita e dei prodotti tipici e del pescato locale conservato secondo antiche tradizioni.

Marina di Pisciotta, un piccolo borgo di pescatori (200 abitanti circa), è situata nel Parco Nazionale del Cilento, in provincia di Salerno. Qui si conserva l'antica pesca delle alici di menaica. La menaica è una rete dalle maglie grandi che viene lasciata alla deriva, tecnica un tempo diffusa in tutto il Mediterraneo, oggi utilizzato ancora lungo la costa del Cilento. A Marina di Pisciotta sono molti i pescatori che utilizzano ancora questo antichissimo "mestiere del mare". Le alici vengono pescate di notte, solo le più grandi rimangono impigliate nelle maglie della menaica, che nel tentativo di liberarsi, perdono molto sangue conferendo al prodotto delle proprietà organolettiche uniche ed inimitabili. Il colore rosato ed il profumo dolce ed intenso delle alici salate ne fanno un prodotto esclusivo. Questa tecnica è anche un sistema biologico di selezione naturale in quanto vengono catturati solo individui adulti, mentre i giovani riescono ad attraversare le maglie della rete.

RICETTE TIPICHE
Spaghetti con le alici di Menaica:
Per 4 persone: 250 gr. di spaghetti, 2 spicchi di aglio, olio di oliva extravergine "Pisciottano", peperoncino fresco, prezzemolo, 12 filetti di alici di menaica. Durante il tempo di cottura della pasta fare friggere in padella i filetti di alici con l'olio, il peperoncino e l'aglio, quando la pasta è stata scolata ed impiattata, cospargerla con il prezzemolo e versare sopra il condimento bollente.
Frittelle con le alici di Menaica:
Preparare un impasto con farina 00, lievito di birra, sale e acqua. Quando il composto inizierà a lievitare aggiungere i filetti di alici di menaica e senza mescolare, prendere delle cucchiaiate di impasto con le alici e friggerle in olio bollente "Pisciottano". Servire molto caldo.

Verdure con alici di Menaica:
Lessare le verdure (bietole, spinaci, cicoria, etc.) e scolare bene. In una padella capiente, in cui si verserà olio "Pisciottano" a piacere, far rosolare un paio di spicchi di aglio, peperoncino e qualche filetto di alici di menaica; aggiungere le verdure lessate, salarle e farle saltare per qualche minuto. A cottura ultimata aggiungere a piacere un misto di formaggi grattugiati. Servire caldo.

Pizza con alici di Menaica:
Condire la pizza con un misto di pomodorini a pezzetti, olive della varietà "Pisciottana", aglio, origano e molti filetti di alici spezzettati.

Alici deliscate sott'olio "Pisciottano" DOP:
Per conservare le alici di menaica deliscate bisogna lavarle con acqua, asciugarle con un panno, condirle a piacere con olio e peperoncino e metterle sott'olio. In questo modo si avranno dei filetti di alici pronti per tutti gli usi di cucina ed in particolar modo per servirle come antipasto o su bruschette.






Alici di Menaica


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